“Il paese delle pulcette è un vecchio materasso abbandonato in fondo al giardino. Le pulcette ci abitano da tanti anni. Ogni pulcetta nel suo buchino”. Così inizia il libro di B. Alemagna “Nel paese delle pulcette”che ha ispirato una serie di attività, tra le quali, la lettura di storie in classe, finalizzate a guardare la diversità come un valore fondamentale nella relazione con gli altri. Le pulcette, sparpagliate in diversi angoli del materasso, in occasione del compleanno della pulcetta grassa, si ritrovano tutte insieme e, guardandosi, scoprono, per la prima volta, di essere diverse.
“Perché nel paese delle pulcette, come in tutti gli altri paesi del mondo, non si può scegliere: si nasce come si nasce… uno diverso dall’altro”.
Non siamo tutti uguali, questa è una fortunaperché quelle caratteristiche che ci rendono unici ed irripetibili ci permettono di completarci a vicenda. Si può andare di pari passo, compiere lo stesso cammino, anche se diversi, come una coppia di calzini spaiati. La diversità deve essere vista come una meravigliosa opportunità. Nella storia inventata da noi maestre, “L’albero dei calzini spaiati”, in principio, i calzini, spaiati da un forte vento e rimasti impigliati tra i rami di un albero, si guardano con diffidenza. Ma, essere “spaiati” può essere da stimolo per fare nuove amicizie, un’opportunità per nuove combinazioni di colori, righe, pois, fantasie più o meno bizzarre per scoprire che la realtà può essere molto più varia e colorata di quanto si possa immaginare.
Quando la diversità viene vista come un limite, una barriera o una minaccia, nascono gli atti di prevaricazione, violenza ed esclusione. In occasione della giornata della memoria è stato letto, ai bambini più grandi, il libro dal titolo “Ogni merlo è un merlo”,una storia delicata in cui il protagonista, Bobo, un piccolo merlo, ha a che fare con dei merli adulti, cattivi e prepotenti, che lo prendono in giro sminuendolo e considerandolo diverso da loro. Per questo, gli attaccano un cerchio rosso sulla schiena. Per fortuna, Bobo scoprì che si trattava di un brutto sogno. Ma, la saggia quercia, che aveva ascoltato tutto, sapeva che tutto ciò era già successo, realmente.
Il percorso, che si inserisce all’interno della nostra progettazione di plesso, ispirata al decalogo dei Diritti Naturali dei bambini, stilato da Gianfranco Zavalloni, si è concluso con una simpatica festa, organizzata il 14 Febbraio, durante la quale tutta la scuola si è trasformata in un vecchio materasso ed i bambini e le maestre in saltellanti pulcette.
Personale scolastico